Promemoria sull'organizzazione e la fisiologia del tessuto osseo

Promemoria sull’organizzazione e la fisiologia del tessuto osseo

    Promemoria sull’organizzazione e la fisiologia del tessuto osseo

  1. INTRODUZIONE

L’implantologia è diventata una procedura clinica di routine con risultati affidabili. Per questo motivo la quantità ossea deve essere sufficiente in altezza e larghezza per ottenere l’osteointegrazione degli impianti. Questo prerequisito non è sempre soddisfatto. Infatti, alcuni volumi ossei non consentono il posizionamento semplice degli impianti

  1. Mascella superiore 
  • Morfologia generale

L’osso mascellare costituisce la parte principale della massa facciale, unito sulla linea mediana da un’apofisi orizzontale con la sua controparte controlaterale, limita con quest’ultima la cavità delle fosse nasali; poiché partecipa alla formazione delle pareti delle cavità orbitale e orale.

Sebbene sia l’osso più grande, è anche il più leggero perché è scavato da una grande cavità pneumatica: il seno mascellare, che è una vasta cavità aerea a forma di piramide con base mediale, rivestita da mucosa respiratoria. Le dimensioni del seno variano in proporzioni infinite da un soggetto all’altro e spesso anche tra il seno destro e quello sinistro.

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Promemoria sull’organizzazione e la fisiologia del tessuto osseo

  • Innervazione 
  • Il ramo sensitivo del nervo cranico trigemino (V) dà origine al nervo mascellare (V2) i cui principali collaterali sono:
  •  Nervi pterigomascellari che si ramificano in: 

 *Nervo naso-palatino che scende lungo il setto nasale e poi passa attraverso il canale incisivo (papilla bunoidea), innervando il quarto anteriore della mucosa palatina. 

  *Nervo palatino maggiore: Nel canale palatino maggiore accompagnato dall’arteria palatina discendente, innerva la mucosa dei 2/3 posteriori del palato + palato molle e invia un ramo che si anastomizza con il nervo naso-palatino.

  •   Nervi alveolari: 
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  • Vascolarizzazione

Costituita dall’arteria mascellare, terminale dell’arteria carotide esterna, decorre all’interno della regione del collo del condilo per poi giungere nella fossa pterigomascellare, e dà:

L’arteria alveolare posteriore superiore, cioè 2 o 3 rami che si dividono in 2 contingenti:

     *Interno per vascolarizzare la mucosa del seno mascellare e dei molari.

     *Esterno per il vestibolo e la gengiva della regione molare.

    -L’arteria infraorbitaria che si distribuisce all’intera regione infraorbitaria.

    -L’arteria palatina maggiore per tutta la mucosa palatina.

    – L’arteria sfenopalatina (ramo terminale dell’arteria mascellare) che entra nel foro incisivo

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  1. Mascella inferiore
  • Morfologia generale

Chiamato anche mascella inferiore, questo osso impari e mediano è il più grande, il più forte e l’unico osso mobile del viso. Ha tre parti: il corpo a forma di ferro di cavallo e i due rami ascendenti o ramo mandibolare. Queste tre parti sono unite dagli angoli mandibolari.

  • Il corpo presenta:
  • 2 lati:
  • Esterno, compresi i fori per il mento.
  • Interna, dove si estendono i processi genici e la linea miloioidea.
  •  2 bordi:
  • Superiore: sede degli alveoli.

Inferiore: molto spesso.

  • Il corpo presenta:
  • 2 lati:
  • Esterno, compresi i fori per il mento.
  • Interna, dove si estendono i processi genici e la linea miloioidea.
  •  2 bordi:
  • Superiore: sede degli alveoli.

Inferiore: molto spesso

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  • Innervazione

Nervo alveolare inferiore: il ramo più grande del nervo mandibolare (V3 – a sua volta derivante dal nervo Trijumeau), è solo sensoriale e va direttamente verso l’orifizio posteriore del canale mandibolare.

e termina in:

    *nervo incisivo;

    *nervo mentale; 

    * nervo alveolare posteriore che decorre nel canale retromolare responsabile dell’innervazione dei molari e dei premolari

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  • Vascolarizzazione
  • Inclusi:

   – L’arteria alveolare inferiore, ramo dell’arteria mascellare, che entra nel canale mandibolare e fornisce rami a tutti i denti a livello del foro mentale, questa arteria si divide in due:

    *Il ramo del mento che irriga le parti molli del mento.

    *Il ramo incisivo che irriga il gruppo incisivo-canino.

    – Rami dell’arteria facciale come: 

    *l’arteria sottomentale (superficie anteriore della regione incisivo-canino).                           

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  1. Processi alveolari

L’estensione delle ossa mascellari e mandibolari che formano e sostengono gli alveoli dentari è chiamata processo alveolare, osso alveolare o osso parodontale. È contiguo all’osso basale e non può essere distinto da esso. I processi alveolari si formano contemporaneamente allo sviluppo e all’eruzione dei denti. Poi scompaiono gradualmente con la perdita del dente o nel corso di alcune patologie dentali e parodontali.

  • Organizzazione ossea

È costituito da cortecce ossee compatte organizzate in cortecce esterne ed interne (parete alveolare) che delimitano i setti interdentali e interradicolari, i quali sono istologicamente costituiti da osso trabecolare attraversato dai canali di Zuckerkandl e di Hirschfeld che permettono il passaggio di vasi e nervi.

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  • Fisiologia ossea

Il tessuto osseo, in particolare l’osso alveolare, è in continuo rimodellamento. La sua labilità fisiologica è mantenuta da un equilibrio costante tra i fenomeni di formazione e riassorbimento, assicurando il rinnovamento delle strutture ossee. Questo rimodellamento osseo realizza tre funzioni principali 

Innanzitutto permette all’organismo di regolare l’equilibrio minerale (omeostasi del calcio e del fosfato).   

  – Costituisce quindi un meccanismo di adattamento dello scheletro al suo ambiente meccanico, riducendo così il rischio di frattura. 

  -Infine, consente il rinnovamento dei tessuti e la riparazione dei danni ossei causati dallo stress.

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  1. Variazioni anatomiche post-estrazione 

Combina il riassorbimento osteoclastico dell’osso alveolare con l’apposizione ossea nell’alveolo di estrazione. Il riassorbimento è molto attivo durante i primi mesi di guarigione alveolare (da 3 a 6 mesi), poi continua fino a un anno dopo l’estrazione, e avviene in direzione orizzontale e verticale. Colpisce principalmente la parte alveolare dell’osso. 

Alcune modifiche devono essere attentamente considerate per quanto riguarda il loro impatto sulla tecnica chirurgica o sulla lunghezza degli impianti (Schroeder et Al, 1996). In generale:
a livello mandibolare, il riassorbimento crestale anteriore è 4 volte più rapido di quello della mascella. Inoltre, il riassorbimento è più rapido nella regione linguale (riassorbimento centrifugo); la cresta perde così progressivamente la sua altezza e la sua larghezza mesio-distale. Il riassorbimento verticale della mandibola avvicina il canale mandibolare al bordo crestale .

A livello mascellare, il riassorbimento in direzione verticale è associato a un riassorbimento più significativo nella regione vestibolare (movimento di riassorbimento centripeto). Spesso limita il volume osseo disponibile sotto i seni mascellari. La tuberosità e le regioni pterigomascellari subiscono un minore riassorbimento osseo rispetto ad altre parti della mascella.

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Promemoria sull’organizzazione e la fisiologia del tessuto osseo

  I denti sensibili reagiscono alle cose calde, fredde o dolci.
I denti sensibili reagiscono alle cose calde, fredde o dolci.
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Una regolare cura dentale riduce il rischio di problemi gravi.
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I denti fratturati possono essere riparati con tecniche moderne.
Una dieta equilibrata favorisce la salute di denti e gengive.
 

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