RECESSIONI PARODONTALI
I- Terminologia e definizione:
Il termine “recessione gengivale” è stato a lungo utilizzato dagli autori per designare la denudazione della radice conseguente alla migrazione apicale della gengiva.
Nel 1983, Wilson ha utilizzato un altro termine: “recessione del tessuto marginale”, che sembra più appropriato poiché la gengiva non è l’unico tessuto parodontale coinvolto nel caso di recessione ma anche il desmodonte e l’osso alveolare, e perché l’origine del tessuto inizialmente presente di fronte alla superficie radicolare può essere mucosa (caso di dente ectopico) o
gengivale.
Questo termine è stato ripreso e adottato nel 1996 durante l’ultimo ” World Workshop in periodontatics ” dell’American Academy of Periodontology.
La recessione del tessuto marginale è l’esposizione parziale della superficie radicolare, per cui l’apice della cresta gengivale si trova apicale rispetto alla giunzione smalto-cemento.
II- I fattori eziologici della recessione dei tessuti marginali:
L’eziologia della recessione è considerata multifattoriale. Esistono fattori predisponenti che rappresentano fattori di rischio, i quali agiranno in associazione con i fattori scatenanti.
1- Fattori predisponenti:
Il fattore osso:
– Un periodonto con osso alveolare sottile (tipo III e V secondo la classificazione di Maynard e Wilson ).
– Difetti ossei (fenestrazione e deiscenza).
RECESSIONI PARODONTALI
Fattori mucogengivali:
– Altezza insufficiente della gengiva aderente (inferiore a 1 mm).
– Inserimento patologico di freni e briglie.
– Un vestibolo poco profondo.
Fattori dentali:
– La posizione vestibolare del punto di emergenza dentale.
– Diametro della radice troppo ampio.
– Giunzione smalto-cemento assente.
– Malposizioni dentali (versione, rotazione ed egressione).
2- Fattori scatenanti:
Fattori traumatici :
– Spazzolamento traumatico.
– Trauma occlusale.
Infiammazione dei tessuti parodontali .
Fattori iatrogeni:
– Protesi fissa mal adattata (limite sottogengivale non idoneo, eccesso di cemento sigillante).
– Ganci mal progettati nelle protesi parziali rimovibili.
– Restauri coronali scarsamente lucidati.
– Movimento ortodontico scarsamente controllato.
– Un’incisione di scarica mal posizionata.
– Un’estrazione dentale traumatica.
3 – Altri:
– Lesioni cervicali non cariose.
– Cattive abitudini (mangiarsi le unghie, interporre oggetti).
– Tabacco.
III- Patogenesi ed evoluzione della recessione tissutale marginale
Il meccanismo patogenetico della recessione dei tessuti marginali può essere puramente infiammatorio oppure può essere correlato a un trauma. Anche l’infiammazione e il trauma possono svolgere un ruolo concomitante.
1- Patogenesi infiammatoria:
In caso di infiammazione parodontale, l’epitelio della tasca invia digitazioni attraverso il tessuto connettivo infiltrato per riunirsi all’epitelio orale.
La loro giunzione e la scomparsa del tessuto connettivo danno origine alla formazione di una fessura che si allarga con il tempo.
2- Patogenesi traumatica:
Il trauma gengivale determina la comparsa di un’infiammazione subclinica caratterizzata dalla formazione di digitazioni a livello dell’epitelio orale che si invaginano all’interno del tessuto connettivo, dando origine allo stesso processo patogeno infiammatorio ma in direzione opposta.
RECESSIONI PARODONTALI
3- L’evoluzione:
È molto variabile, favorita dalla sottigliezza del tessuto gengivale e osseo. Procedendo verso l’apice, la recessione trova un punto di equilibrio attraverso l’ispessimento osseo. Si osserva una certa stabilità in assenza di parodontite associata.
VI- Diagnosi delle recessioni dei tessuti marginali:
Le recessioni dei tessuti marginali si manifestano clinicamente con la denudazione delle radici dentarie, a seguito della migrazione del margine gengivale in direzione apicale.
Possono essere singole (riguardano un singolo dente) o multiple (riguardano più denti), interessando una o più facce del dente.
1- Misurazioni della recessione e del tessuto gengivale adiacente:
Secondo Jahnke et al. nel 1993, per definire esattamente la recessione è necessaria una misurazione precisa dei parametri verticali e orizzontali per un’eventuale pianificazione operativa.
Misure verticali:
– Recessione apparente: corrisponde all’altezza della recessione, misurata tra la giunzione smalto-cemento e il margine gengivale.
– Recessione nascosta: corrisponde alla profondità dell’indagine.
– Altezza del tessuto cheratinizzato: misurata dal margine gengivale alla linea mucogengivale.
Misure orizzontali:
– Larghezza della recessione: la distanza mesio-distale più ampia.
– La larghezza delle papille adiacenti: si misura alla loro base.
2- Manifestazioni cliniche associate alla recessione dei tessuti marginali:
La recessione dei tessuti marginali può essere accompagnata da:
– Festone di McCall : che corrisponde ad un ispessimento fibroso reattivo e non infiammatorio della gengiva residua aderente.
– Schisi di Stillman : che corrisponde a una lesione superficiale dell’epitelio e del tessuto connettivo, sotto forma di fessura, indica la progressione o la comparsa di una recessione.
RECESSIONI PARODONTALI
L’esame della superficie radicolare esposta viene effettuato attraverso la ricerca di fattori eziologici (la presenza di strie cervicali è segno di spazzolamento traumatico).
3- Diagnosi differenziale:
La pseudorecessione è una migrazione precoce del margine gengivale di un dente rispetto al margine gengivale dei denti adiacenti. L’attacco del tessuto connettivo rimane posizionato immediatamente sotto la giunzione smalto-cemento, quindi non si verifica alcuna denudazione della radice.
V- Classificazioni delle recessioni dei tessuti marginali:
1- La classificazione di Sullivan e Atkins nel 1968:
Questa classificazione si basa sull’altezza (profondità) e sulla larghezza della recessione, che si è rivelata molto utile con l’introduzione delle tecniche di innesto gengivale.
Classe I: recessione profonda e ampia.
Classe II: recessione poco profonda e ampia.
Classe III: recessione profonda e stretta.
Classe IV: recessione poco profonda e stretta.
2- La classificazione di Benque et al nel 1983 :
Recessione a U: scarsa prognosi di ripresa, poiché le recessioni sono spesso ampie e profonde.
Recessione a V: prognosi di ripresa favorevole, perché le banche alla base della recessione sono vicine.
Recessione a I: una buona previsione di ripresa perché la recessione è limitata.
3- Classificazione di Miller nel 1985 :
Miller basò la sua classificazione su due criteri: il livello apicale della recessione e il livello dei tessuti molli e duri nello spazio interdentale.
Questa classificazione permette di stabilire la prognosi di recupero e quindi di conoscere le possibilità terapeutiche per ogni classe di recessione.
-Cl 01: la recessione non raggiunge la linea mucogengivale, non c’è perdita di tessuto interdentale, la copertura è del 100%;
-Cl 02: la recessione raggiunge o supera la linea mucogengivale, non c’è perdita di tessuto interdentale, la copertura può essere totale.
Le prime due classi corrispondono alle recessioni gengivali.
-Cl 03: la recessione raggiunge o supera la linea mucogengivale, c’è perdita di osso interdentale e la gengiva papillare è apicale alla giunzione smalto-cemento, pur rimanendo coronale alla base della recessione, oppure c’è un malposizionamento, è prevista solo una guarigione parziale;
-Cl 04: la recessione raggiunge o supera la linea mucogengivale, i tessuti prossimali si trovano alla base della recessione e interessa più di un lato del dente, non è prevista alcuna guarigione.
Queste ultime due classi corrispondono alle recessioni parodontali (retrazione parodontale)
RECESSIONI PARODONTALI
IV- Le conseguenze delle recessioni dei tessuti marginali:
1- Iperestesia:
Si tratta di una maggiore sensibilità dei denti alle variazioni di temperatura, all’ingestione di determinati alimenti e al contatto, che rende difficoltoso lo spazzolamento.
2- Carie cervicale :
Si sviluppano su superfici nude, solitamente a causa della scarsa igiene.
3- Difetti a cuneo:
Hanno una forma cuneiforme sul colletto dentale esposto e compaiono in seguito a uno spazzolamento traumatico in direzione orizzontale. Può essere molto sensibile in profondità.
4- L’aspetto antiestetico:
La denudazione delle radici e il contorno irregolare causati dalla recessione dei denti mascellari anteriori rappresentano un vero problema estetico, soprattutto se la linea del sorriso è alta.
La copertura delle radici è indicata per soddisfare esigenze estetiche, eliminare l’ipersensibilità, arrestare la progressione della recessione e il peggioramento di questi inconvenienti.
RECESSIONI PARODONTALI
Le carie profonde potrebbero richiedere un trattamento canalare.
Gli spazzolini interdentali puliscono efficacemente gli spazi tra i denti.
I denti disallineati possono causare problemi di masticazione.
Le infezioni dentali non curate possono diffondersi ad altre parti del corpo.
Le mascherine sbiancanti vengono utilizzate per ottenere risultati graduali.
I denti rotti possono essere riparati con resine composite.
Una corretta idratazione aiuta a mantenere una bocca sana.