La tecnica dell'arco dritto

La tecnica dell’arco dritto

La tecnica dell’arco dritto

                                                      Il piano del corso:

  1. Introduzione.

  2. Definizione

 3. Il concetto di Andrews

                    *Le 6 chiavi per un’occlusione ottimale secondo Andrews:

  4. Confronto tra la tecnica Edgwise e WSA:

  5. Le fasi del trattamento nella tecnica SWA

        5.1. Controllo dell’ancora

        5.2. Livellamento e allineamento

        5.3. Controllo del morso profondo e del getto profondo

        5.4. Chiusura degli spazi

        5.5. Finitura

        5.6. La moderazione

6. Vantaggi e svantaggi:

7. Evoluzione dell’SWA.

      1. Tecnica Roth.

      2. Tecnica Tip-Edge.

                   2.1. Introduzione.

                   2.2 Descrizione del dispositivo Tip-Edge.

                   2.3 Fasi del trattamento nella tecnica Tip-Edge.

                   2.4 Principi biomeccanici specifici della tecnica Tip-Edge. 

     8.conclusione.

La tecnica dell’arco dritto

  1. INTRODUZIONE:

-Già nel 1929 ANGLE aveva previsto che questo rapporto tra arco e staffa poteva essere diverso e presentava i vantaggi di un arco privo di deformazioni;

-Nel 1933 STEINER riprese questa idea. 

-Nel 1952 , HOLDAWAY raccomandò l’angolazione delle staffe. Altri come JARABAK, FIZZEL o LEE migliorano questo progetto, limitati però dalle possibilità della tecnologia.

-Fu infine ANDREWS a riuscire, nel 1972 , a incorporare tutte le informazioni del  , 

2° e 3° ordine nella staffa, stabilendo i suoi progetti su precise regole di occlusione ; Chiama il suo nuovo elettrodomestico “Straight Wire Appliance”.

  2. Definizione: 

La traduzione di  “Straight Wire Appliance” è la seguente:

                                   -Dritto = dritto 

                                    -Filo = filo metallico

                                    -Appliance = dispositivo

 Si tratta di un dispositivo multi-attacco con la cosiddetta  meccanica “ad arco dritto”; Questo tipo di meccanica si ottiene mediante l’uso di console (staffe) che incorporano tutte le informazioni a livello dei tre sensi dello spazio. Queste informazioni consentono il posizionamento ideale dei denti utilizzando arcate neutre e prive di deformazioni.

 3- Il concetto di Andrews:

Come punto di partenza, ha selezionato calchi di 120 denti ideali di adulti che non si erano mai sottoposti a trattamento ortodontico. 

Questa selezione non viene effettuata in base all’età, al sesso, alla tipologia o ad altri criteri, ma essenzialmente in base a un certo numero di costanti di accoppiamento occlusale statico, facili da individuare durante l’esame clinico, che lui chiama “le sei chiavi per un’occlusione ottimale”.

      * Le 6 chiavi di Andrews per un’occlusione ottimale:

 *Chiave n. 1 : Specifica le relazioni tra i vari arcade: include sette punti tra cui: 

          – La cuspide mesio-vestibolare del primo molare permanente entra in occlusione nel solco vestibolare del primo molare mandibolare, tra la cuspide mesiale e quella mediale. 

          – Il bordo marginale distale del primo molare mascellare entra in contatto con il bordo marginale mesiale del secondo molare mandibolare, il che impone una posizione più distale del primo molare mascellare rispetto a quella descritta dall’angolo; 

          – Il canino mascellare ha una relazione cuspide-embrasure con il canino mandibolare e il premolare, con la punta della cuspide leggermente mesiale all’embrasure 

*Chiave n. 2 : Angolazione mesio-distale della corona. Il terzo gengivale della corona dovrebbe essere più distale del terzo occlusale; il grado di versione dipende dal tipo di dente.

*Tasto n. 3: Determina l’inclinazione delle corone (impropriamente chiamata coppia). Andrews fa le seguenti osservazioni: 

     – L’inclinazione è positiva sulla maggior parte degli incisivi mascellari, cioè presentano una coppia corono-vestibolare; 

    – L’inclinazione è leggermente negativa sugli incisivi mandibolari, cioè presentano una coppia corono-linguale; 

    – L’inclinazione è negativa sui settori laterali superiori, leggermente più marcata sui primi e secondi molari mascellari.

    – A livello dei denti posteriori mandibolari, l’inclinazione è negativa, progressivamente più marcata dal canino al secondo molare. 

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*Chiave n. 4: Nessuna rotazione.

*Chiave n. 5 : è l’assenza di diastemi se non c’è disarmonia dento-dentale.

 *Chiave n. 6 : Questa è una curva di Spee piatta o leggermente concava.

4.confronto tra tecnica (Edgwise) e (SWA)

       -La parentesi angolare è una semplice parentesi a trama singola senza angolazione o inclinazione ed è l’arco che trasporta le informazioni attraverso le curvature e richiede un particolare adattamento dell’arco alle varie particolarità anatomiche del sistema dento-alveolare:

      – La parentesi angolare ha uno spessore identico, mentre tutti i denti, a seconda della tipologia, presentano un diverso rilievo vestibolare = deformazioni di 1° ordine .

      – La staffa angolare è posizionata a 90° rispetto all’asse del dente mentre hanno un’angolazione diversa = deformazioni di 2° ordine .

     – La staffa angolare è posizionata a 90° rispetto alla faccia vestibolare dei denti, mentre tutti hanno una diversa inclinazione VL = deformazioni di 3° ordine ( coppia).

Andrews terrà conto di tutte queste particolarità incorporando le deformazioni del 

1° , 2° e 3° ordine a livello della staffa stessa, con archi neutri.

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                  Confronto tra la tecnica Edgewise e la tecnica Straight Bow:

              La tecnica Edgewise                   La tecnica dell’arco dritto 
-Una semplice staffa senza angolazione o inclinazione – Le informazioni sono trasportate dalla staffa che è pre-angolata e pre-serrata 
-L’arco trasporta informazioni attraverso le sue curve -L’arco è neutro, la staffa è pre-programmata. 
La parentesi angolare ha: – Uno spessore identico per tutti i denti mentre ogni dente ha una posizione ben definita nella direzione VL (1° ordine) -La sua localizzazione tiene conto di diversi elementi: – Il corretto centraggio MD (che determina la posizione del rigonfiamento vestibolare) 
– È posizionato a 90° rispetto all’asse del dente, mentre hanno un’angolazione diversa (2° ordine) -Rispetto dell’asse di ogni dente (che determina il valore dell’angolazione). 
– È posizionato a 90° rispetto alla faccia vestibolare mentre tutti hanno una diversa inclinazione (coppia) -Scegliere l’altezza corretta (che determina il valore dell’inclinazione). 
-I fili utilizzati sono in acciaio -I fili sono fatti di acciaio, ma anche di nitilolo.
 

5. Fasi del trattamento  : il trattamento meccanico della maggior parte dei casi è suddiviso in sei fasi:

         5.1. Controllo dell’ancoraggio Quando gli archi vengono inseriti in attacchi pre-informati, le corone degli incisivi e dei canini hanno una forte tendenza a inclinarsi mesialmente a causa dell’angolazione (punta) programmata negli attacchi.

In biomeccanica ortodontica il termine Ancoraggio si riferisce quindi alla resistenza di un corpo al movimento e quindi alla stabilità dei denti posteriori.

           In ortodonzia distinguiamo 3 tipi di ancoraggio:

                         *Ancoraggio massimo *Ancoraggio medio: *Ancoraggio minimo

L’ortodontista può modificare o addirittura cambiare i requisiti di ancoraggio “rafforzando l’ancoraggio

 -Questo rinforzo può essere ottenuto semplicemente aggiungendo un dente in più al segmento di ancoraggio (ad esempio aggiungendo il secondo molare al segmento del primo molare, secondo premolare).

– Alcuni associano il principio dell’anello omega Edgewise come stop, legature molari per controllare la posizione dei canini e degli incisivi, mentre i molari superiori vengono controllati da un arco transpalatale e da un FEO, i molari inferiori da archi linguali e indirettamente da elastici di classe III. 

-Altri scelgono di piegare gli archi immediatamente dietro il molare fasciato più distale. 

           5.2. Livellamento e allineamento: 

  I denti affollati e ruotati verranno allineati, riposizionati e gradualmente livellati in direzione occluso-gengivale utilizzando una serie di archi dritti preformati. Si parte da archi leggeri, rotondi e flessibili, i cosiddetti archi livellanti sono realizzati in “Nichel-Titanio Termoattivo” (Ni-Ti TA).

             5.3. Controllo del morso profondo e del getto profondo: 

*Per controllare meglio il morso profondo, si consiglia di incorporare il secondo molare inferiore il prima possibile durante il livellamento.

*Per la correzione dell’overjet: necessità di una migliore gestione dell’ancoraggio in questa fase del trattamento.

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          5.4. Chiusura degli spazi  : 

Quando tutti i denti di entrambe le arcate sono al loro posto; le scanalature della staffa sono a livello su una linea:

*L’utilizzo di archi rigidi, stabili e rettangolari (acciaio .019x.025 o .021x .025).

*l’ortodontista utilizza archi con anelli di chiusura.

*l’ortodontista utilizza la “  meccanica scorrevole  ” per chiudere gli spazi.

          5.5. Finitura

Una volta ottenuta l’occlusione di Classe I, questa posizione corretta viene mantenuta con “archi di finitura” per 3-4 mesi. Quali sono gli archi Ni-Ti TA .0 21x .025

  Questo passaggio ci permette di:
              – ottenere gli angoli e le coppie finali delle corone e delle radici.
              – Estetica migliorata.
              -Migliore stabilità a lungo termine.

           5.6. La moderazione 

Produzione delle piastre Hawley per i due archi. Deve essere indossato sempre per 6 mesi, poi solo di notte per altri 18 mesi. E anche fino alla fine del periodo di crescita dell’adolescenza.

6. Vantaggi e svantaggi:

            6.1 Vantaggi :

Con le informazioni tra parentesi che sono state definitivamente promosse da “Andrews” a partire dal 1970, lo “Straight Bow” è diventato una tecnica universalmente diffusa. Molti hanno potuto apprezzare i vantaggi di questo nuovo Edgewise:

– Semplificazione delle procedure, leggerezza degli sforzi, qualità dei risultati ottenuti.

-Con le informazioni ora tra parentesi, il filo dritto ha permesso e permette ancora di alleviare notevolmente il praticante nella realizzazione dei suoi archi.

           6.2 Svantaggi:

   – Rigore nel posizionamento degli elementi di fissaggio.

   – Rispetto dei principi fondamentali della biomeccanica. 

   -Necessità di individualizzazione delle informazioni.

7. Evoluzione dell’SWA:

              1). Tecnica Roth

Il primo sviluppo fu quindi verso un rafforzamento delle informazioni che consentiva un miglioramento delle capacità meccaniche e fu RONALD ROTH a proporre nel 1974 un sistema di attacco anch’esso completamente programmato ma meglio adattato ai vincoli terapeutici.

Il suo sistema include quindi informazioni di sovracorrezione sistematica nelle tre direzioni dello spazio: aumento dei valori di angolazione, inclinazione e controrotazione.

               *A livello di informazioni di 1° ordine:

 Esiste un sistema antirotazione su tutti i denti nei settori laterali, in particolare sui molari di ancoraggio

               *A livello di informazioni di 2° ordine:

-I denti dei settori laterali mascellari hanno perso la mesioversione e sono ora in posizione verticale, mentre i settori laterali mandibolari si trovano in una leggera situazione di ancoraggio.

              *A livello di informazioni di 3° ordine

       Nell’arcata superiore:

*L’incisivo superiore ha una coppia maggiore.

* La coppia è chiaramente più marcata sui molari. 

      Nell’arcata inferiore: 

La coppia e l’angolazione rimangono identiche ai valori ANDREWS.

       2). Tecnica del bordo della punta:

              2.1. Introduzione

 Sviluppata da Kesling nel 1988, la Tip Edge è imparentata con l’ arco dritto Edgewise, .022; con informazioni provenienti da Roth, la tecnica Tip-Edge trae la sua specificità, da un lato, dalla forma originale della sua staffa e, dall’altro, dai principi biomeccanici mutuati dalla tecnica Begg . In questo senso si può dire che si tratta di una forma evoluta della tecnica di Begg.

             2.2 Descrizione del dispositivo Tip-Edge :

Attacchi: Nel 1988, Kesling, cercando di migliorare la finitura dei trattamenti effettuati con la tecnica Begg, ebbe l’idea di trasformare la scanalatura dell’attacco “Edgwise” per ridurre l’attrito durante lo spostamento dei denti. Per fare ciò, smussa questa scanalatura in modo da consentire un movimento più fluido, controllando al contempo la versione distale dei denti.

          .

*Tubi molari : si tratta di un doppio tubo vestibolare, uno di sezione rotonda con un diametro interno di 0,36 pollici (0,9 mm) sul lato gengivale e l’altro, più vicino al bordo occlusale, di sezione rettangolare di 0,22 × 0,28 pollici (0,5 × 0,7 mm).

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    *Gli archi: 

          -Arco di allineamento: nella fase di allineamento iniziale possono essere utilizzati archi rotondi in nichel-titanio, spesso di piccolo diametro (0,12 o 0,14 o 0,16 pollici oppure 0,3 o 0,4 mm).

         -Arco di base: è realizzato in filo di acciaio australiano del diametro di 0,16 pollici (0,4 mm) ed è inserito nel tubo rotondo da 0,36 pollici (0,9 mm).

        -Arco di finitura: si tratta generalmente di un arco dritto, con una sezione rettangolare di 0,19 × 0,25 pollici (0,5 × 0,6 mm) o di dimensioni standard, ovvero 0,22 × 0,28 pollici (0,55 × 0,7 mm) in acciaio o TMA.

    * Elastici:

Elastici Elastici di Classe II tesi dal tubo vestibolare del molare inferiore all’ansa intermascellare dell’arco superiore in acciaio australiano. Sono utilizzati per correggere lo spostamento sagittale e partecipano allo sblocco, in altre parole, alla correzione del morso profondo degli incisivi.

 2.3 Le fasi di lavorazione nella tecnica Tip-Edge

             * Stadio I : sono interessati solo il gruppo incisivo-canino e i primi molari.

Questa fase ha i seguenti obiettivi: 

                  -Correggere il morso profondo degli incisivi.

                  -Correggere gli spostamenti sagittali nelle versioni coronolinguale e distale dei denti anteriori.

                  – Correggere eccessivamente tutte le distopie.

                  -Ottenere le relazioni di classe tra molari e canini.

          * Fase II : Corrisponde alla chiusura degli spazi di estrazione.

          * Fase III:  – Raddrizzare gli assi   – la coppia. – Eseguire gli ultimi ritocchi.

  2.4 Principi biomeccanici specifici della tecnica Tip-Edge

 L’efficacia della tecnica Tip-Edge non è dovuta solo all’originalità del bracket, ma anche ai principi meccanici della sua realizzazione.

– L’uso di forze leggere per risolvere l’overjet e la sovrapposizione incisale nel dispositivo meccanico di Classe II.

 – Completamento del trattamento con il dispositivo meccanico della coppia incisiva.

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