CHIRURGIA PARODONTALE
I. INTRODUZIONE:
Le malattie parodontali sono patologie cicliche e indolori che progrediscono nel tempo. Gli episodi acuti, derivanti dall’azione combinata di prodotti batterici e della risposta dell’ospite, causano la progressiva distruzione dell’alveolo, del cemento e dell’apparato di attacco del tessuto connettivo. Ciò provoca l’approfondimento delle tasche parodontali e la comparsa di difetti mucogengivali.
In alcuni casi, i soli trattamenti iniziali non sono sufficienti per curare il problema e prevenirne la recidiva.
La chirurgia parodontale rimane il principale capitolo terapeutico che consente la cura o la stabilizzazione della malattia parodontale. Si è evoluta anche verso tecniche dominate da due nozioni ormai fondamentali:
– Economia tissutale
– la ricostruzione di strutture indebolite o distrutte.
II- Storia:
La chirurgia parodontale si è evoluta dalla gengivectomia (la procedura più antica) alla chirurgia plastica (l’attuale concetto di chirurgia parodontale più estetica) attraverso la chirurgia delle tasche (lembi), la chirurgia del frenulo e del vestibolo, la chirurgia ossea e la chirurgia intercettiva (GA).
III- Definizione :
Il termine chirurgia si riferisce a “l’atto e l’arte di trattare lesioni o malattie mediante intervento manuale”. La chirurgia parodontale è una terapia che si propone di correggere condizioni gengivali o ossee che ostacolano una buona igiene orale.
IV- Il posto della chirurgia parodontale nel piano di trattamento parodontale:
La chirurgia parodontale viene eseguita durante la fase correttiva per rafforzare i risultati della terapia eziologica.
V- Obiettivi :
*Obiettivi generali:
- contribuire alla preservazione del parodonto facilitando l’eliminazione della placca e il suo controllo, la chirurgia parodontale può raggiungere questo obiettivo:
- garantire l’efficacia della rimozione del tartaro e della levigatura radicolare.
ripristino dell’estetica e dell’architettura gengivale ottimali per un controllo della placca personalizzato in base alle esigenze del paziente. - rigenerazione dell’ancoraggio parodontale distrutto dalla malattia.
*Obiettivi specifici:
- Creare una via di accesso ( rendendo accessibili le superfici delle radici) per la detartrasi e la levigatura radicolare e stabilire una situazione più favorevole al controllo della placca: alcune situazioni possono impedire il controllo della placca come: ipertrofia gengivale e recessioni
- Risolvere i problemi muco-gengivali
- Estetica migliorata
- L’eliminazione radicale delle borse
- esecuzione di amputazioni radicolari che possono migliorare la morfologia, sviluppo di un ambiente parodontale compatibile con l’odontoiatria restaurativa e i trattamenti protesici.
- disposizione dei tessuti perimplantari, consentendo così un’integrazione ottimale dei tessuti.
- Facilita la rigenerazione dei tessuti parodontali .
CHIRURGIA PARODONTALE
VI- classificazioni:
1-CLASSIFICAZIONE KRAMER 1966:
A-A seconda dei tessuti interessati:
- Area cheratinizzata: Curettage, Gengivectomia, Gengivoplastica, ENAP
- Area mucosa: Frenotomia, frenotomia, lembi riposizionati, innesti gengivali
- Area ossea: Osteotomia/Osteectomia, Osteoplastica, Innesti ossei, Curettage parodontale aperto
b- A seconda del tipo di intervento:
- riduttiva con escissione: gengivectomia, gengivoplastica
- restaurativa con incisione: lembo a spessore parziale o totale, incisioni posteriori (CUnei distali)
c-A seconda del tipo di guarigione:
RIATTACCO PER RIPARAZIONE : è all’origine di un (epitelio giunzionale lungo caratterizzato da adesione epiteliale o di tessuto connettivo, nessun nuovo cemento o nuovo legamento, può esserci nuova formazione ossea, un solco gengivodentale un po’ più profondo del normale). approssimativamente nella stessa posizione dell’attacco di prima dell’intervento, spesso apicalmente alla posizione marginale anteriore.
Riparazione: è un processo biologico durante il quale la continuità dei tessuti danneggiati viene ristabilita mediante formazioni di nuovi tessuti che ripristinano in modo incompleto l’architettura e la funzione del tessuto distrutto.
NUOVO ATTACCO PER RIGENERAZIONE: è all’origine di un breve epitelio giunzionale caratterizzato da (neocemento, neolegamento, nuovo osso, breve solco gengivodentale), approssimativamente la situazione dell’attacco più coronale possibile (JE\c).
Rigenerazione: è un processo biologico mediante il quale la morfologia e la funzione dei tessuti distrutti durante un processo patologico vengono completamente ripristinate.
D- A seconda della cronologia terapeutica:
- INTERVENTO IMMEDIATO: CALDO (ABCES )
- INTERVENTO A FREDDO (DOPO la terapia iniziale)
NB: Le tecniche di chirurgia parodontale possono essere classificate come segue:
- Chirurgia gengivale: GBE, GBI, ENAP e curettage parodontale
- Chirurgia delle tasche: “procedure a lembo”.
- Chirurgia muco-gengivale o chirurgia plastica
- Chirurgia ossea: chirurgia ossea sottrattiva, chirurgia ossea additiva
- Chirurgia induttiva: RTG , EMDOGAIN,
VII-indicazioni:
- difficoltà di accesso per effettuare il ridimensionamento – la ricopertura.
- zone inaccessibili all’igiene orale.
- preparazione prima del restauro dentale o protesico.
- problema muco-gengivale.
- prima del trattamento con ODF nei bambini.
- correggere alcuni problemi cariogeni.
CHIRURGIA PARODONTALE
VIII-controindicazioni:
- Locale : paziente non collaborativo
- Generale:
1 – assoluto:
-Endocardite di Osler, cardiopatia congenita, protesi valvolare… (a rischio di infezione)
-Leucemia acuta, agranulocitosi, linfogranulomatosi… ( a rischio di emorragia)
– sclerosi multipla, morbo di Parkinson, radioterapia cervico-facciale, AIDS, trattamento cortisonico prolungato, pazienti in terapia con bifosfonati
2 – Parenti: Chiedete consiglio al vostro medico e prendete misure precauzionali:
-HTA
-angina pectoris
-paziente in terapia con anticoagulanti
-diabete
– gravidanza
– carenza nutrizionale
IX-Principi generali della chirurgia parodontale:
La chirurgia parodontale richiede condizioni operative specifiche per essere eseguita correttamente:
-preparazione del paziente: (prescrizione di farmaci preventivi o sedativi)
– asepsi e campo operatorio
-anestesia: locale con somministrazione lenta e attenta
-l’incisione: dipenderà da:
- Dall’altezza della gomma cheratinizzata
- tecnica chirurgica
- Profondità della tasca
- Spessore della gengiva e dei processi alveolari
- Vincoli estetici
- Necessità di trattamento protesico post-operatorio
- Altezza della corona clinica richiesta per il moncone protesico
Per questo motivo, esistono diversi tipi di incisioni:
*incisione apico-coronale: incisione esterna a bisello (EBI)
*incisioni dirette verso l’apice:
- incisione intrasulculare
- incisione interna smussata (GBI)
- incisione ad angolo retto: posizionata allo stesso livello del fondo della tasca parodontale
-manipolazione dei tessuti:
La lucidatura viene eseguita solo sulle parti della radice che hanno perso i loro attacchi fibrosi
Le alette devono essere limitate alla superficie minima necessaria per accedere alle superfici delle radici esposte.
– perfetta eliminazione dei tessuti di granulazione
– distacco attento senza lacerare i tessuti
-utilizzare l’aspirazione per migliorare la visibilità
-utilizzare l’irrigazione con siero fisiologico per evitare la decalcificazione ossea.
-le suture
– La medicazione chirurgica:
Medicazione tradizionale all’ossido di zinco eugenolo (da evitare dopo l’intervento chirurgico)
Medicazione priva di eugenolo alla quale vengono aggiunte sostanze batteriostatiche e battericide (coé pack, peri pack)
La medicazione ha diversi ruoli (protezione della ferita, stabilizzazione del lembo e degli innesti)
-Consigli post-operatori:
-Informare il paziente delle possibili conseguenze post-operatorie (dolore, ecc.), nonché dell’importanza di mantenere la medicazione in posizione
-Evitare una dieta ricca di fibre e cibi duri e piccanti circa una settimana dopo la procedura
-Evitare fonti di calore e limitare lo sforzo fisico
-Prescrizione di collutorio diluito e continuare a spazzolare senza toccare la zona operata
-Prescrizione di antibiotici, antidolorifici, se necessario
-Evitare l’aspirina
– cure post-operatorie:
-rimozione della prima medicazione dopo 7 giorni
-pulizia del sito utilizzando cotone imbevuto di perossido di idrogeno
-se la ferita non è completamente epitelizzata, si applica una seconda medicazione
– pianificare sessioni di manutenzione
X-STRUMENTI E MATERIALI PER LA CHIRURGIA PARODONTALE
Esistono strumenti specifici per il tipo di intervento chirurgico previsto. Devono essere precondizionati e sterilizzati, così come i materiali utilizzati durante la procedura di chirurgia parodontale. Di seguito riportiamo l’elenco degli strumenti presenti in un kit tipico.
Vassoio per visita: Pinzette per cotone, Specchietto per bocca, Sonde esplorative, Sonda parodontale graduata, Strumenti per detartrasi (raschietti e curette), Bisturi Orban 1 e 2
Portabisturi Bard-Parker (2), Pinza Friedman, Forbici per ossa Ochsenbein, 1 e 2
Forbici Goldman Fox, Forbici da sutura, Porta aghi, Pinza emostatica curva,
Spatola, manipolo e frese rotonde, piccole punte diamantate + frese lucidanti,
lame per bisturi Bard-Parker 11, 12B e 15, suture 3/0, 4/0, 5/0, 6/0 con aghi curvi atraumatici, aghi a bisello normale o invertito. Compresse sterili
, cannula aspiratrice, siero fisiologico e siringhe monouso per l’irrigazione e il lavaggio delle
lesioni. Medicazioni parodontali.
CHIRURGIA PARODONTALE
XI-COMPLICATIVE LEGATE ALLA CHIRURGIA PARODONTALE:
La maggior parte delle complicazioni della chirurgia parodontale, ma non tutte, possono essere prevenute con una diagnosi corretta e un’attenta assistenza pre e postoperatoria da parte di un chirurgo responsabile e competente. Pertanto, è importante essere consapevoli delle complicazioni che possono
verificarsi e di come evitarle e trattarle se si verificano . I più
significativi sono:
1-Shock, sincope.
2. Emorragia.
3. Dolore.
4. Gonfiore, ematoma
5. Guarigione ritardata.
6. Reazione allergica al condimento.
7. Sensibilità dentale.
XII-CONCLUSIONE:
L’importanza delle malattie parodontali sta diventando sempre più motivo di preoccupazione per i professionisti che devono diagnosticare e curare queste condizioni. La chirurgia parodontale è solo una parte del piano di trattamento complessivo. Ogni indicazione all’intervento chirurgico deve essere preceduta da un attento esame clinico al fine di raccogliere dati clinici precisi e di conseguenza dedurre obiettivi precisi da raggiungere.
Una buona igiene orale è essenziale per prevenire carie e malattie gengivali.
Una pulizia regolare dal dentista aiuta a rimuovere la placca e a mantenere una bocca sana.
L’inserimento di impianti dentali è una soluzione a lungo termine per sostituire un dente mancante.
Le radiografie dentali aiutano a diagnosticare problemi invisibili a occhio nudo, come la carie.
Si consiglia una visita dal dentista ogni sei mesi per un monitoraggio preventivo e personalizzato.