ENDOCARDITE INFETTIVA
- DEFINIZIONE
Si tratta di un’infezione di una o più valvole cardiache di origine batterica. I germi più spesso coinvolti sono lo Streptococco; Stafilococco; Bacilli Gram-negativi e Pneumococco.
ENDOCARDITE INFETTIVA
- EPIDEMIOLOGIA
L’endocardite colpisce sempre più persone anziane. Dopo la scomparsa del reumatismo articolare acuto e delle valvulopatie di origine reumatica, sono comparsi altri fattori predisponenti:
- Tossicodipendenza IV
- Protesi valvolare
- Sclerosi valvolare degenerativa
- Gesti invasivi
- Dispositivi intracardiaci
III-FISIOPATOLOGIA
1. LESIONI: vengono descritte lesioni progressive di gravità crescente.
- Lesioni proliferative da depositi sterili di fibrino-piastrine
- Se batteriemia con adesione e moltiplicazione dei germi
- Sviluppo della vegetazione infetta
- Lesioni e ulcerazioni da distruzione valvolare
2-CONSEGUENZE:
A seconda dello stadio della malattia possiamo avere:
- Comparsa o peggioramento della valvulopatia
- Comparsa o aumento di un soffio
- Insufficienza cardiaca
- Comparsa di vegetazione che causa epidemie settiche secondarie
3-MALATTIE CARDIACHE AD ALTO RISCHIO:
Alcune malattie cardiache presentano un rischio di endocardite come:
- Insufficienza e stenosi mitralica
- Prolasso della valvola mitrale
- Malattia cardiaca congenita
- Protesi valvolari
4- AZIONI RISCHIOSE:
Le procedure invasive costituiscono una porta di accesso per i germi che portano all’endocardite; si riscontra nella metà dei casi. Si tratta principalmente di interventi chirurgici quali circolazione extracorporea, posizionamento di cateteri endovenosi, pacemaker, camere impiantabili, emodialisi e cure odontoiatriche.
CLINICA IV
- Febbre :
Il suo grado e tipo sono variabili. Forse assume più facilmente un aspetto ondulatorio che un attento esame dovrebbe cercare di evidenziare, soprattutto perché tra i periodi febbrili possono esserci fasi di apiressia quasi totale. Ciò probabilmente spiega perché la diagnosi di questa condizione a volte veniva fatta con un ritardo sorprendentemente lungo. Ma a volte la febbre si riduce a una semplice febbre bassa; può addirittura essere oggettivata solo misurando la temperatura ogni tre ore. Infatti, molto spesso è il prolungamento, la tenacia di questa febbre a preoccupare il paziente e a spingerlo a consultare un medico.
ENDOCARDITE INFETTIVA
- Gli altri segnali generali sono chiaramente sullo sfondo:
– un segno suggestivo: pallore il cui grado supera classicamente quello dell’anemia.
– segni fuorvianti: mialgie e artralgie che hanno portato, in certi casi, a parlare di vere e proprie “forme reumatiche” del morbo di Osler.
– sono state segnalate infine forme con calo ponderale importante che, soprattutto nei soggetti anziani, possono erroneamente portare ad una diagnosi di cancro latente.
- Segnali del cuore
Si tratta molto spesso di soffi la cui organicità dovrà essere verificata in questi soggetti febbricitanti e anemici. Spesso sono il riflesso di una patologia della valvola aortica o mitrale, ma l’endocardite può essere associata ad altre patologie cardiache.
Nell’elettrocardiogramma, ricercare disturbi della conduzione atrioventricolare che, se attribuibili all’endocardite, suggeriscono un ascesso settale.
Ecocardiografia e Doppler che possono evidenziare vegetazioni sulle valvole ma permettono anche una valutazione precisa della valvulopatia e persino uno studio della funzione ventricolare.
- Segni extracardiaci
Bisogna ricercare tre ordini di segni perché la loro presenza ha un notevole valore diagnostico:
– Splenomegalia: il suo carattere spesso moderato deve invogliare a ricercarla a lungo, facendo respirare bene il paziente; doloroso, potrebbe indicare un infarto splenico.
– Segni cutanei:
Noduli bluastri o rosati, sempre dolorosi, situati sulla polpa delle dita delle mani o dei piedi, che devono essere esaminati sistematicamente. In realtà, la loro natura fugace li rende principalmente un segno di interrogatorio.
La porpora petecchiale si sviluppa a chiazze, più spesso localizzate sulla congiuntiva, in particolare sulla palpebra inferiore, sulla mucosa orale (volta palatina), sulla cute della regione clavicolare, talvolta sugli arti inferiori. È necessario confrontare, a livello del fondo, l’eventuale esistenza di petecchie a navetta accanto a macchie di Roth biancastre.
Il falso patereccio
– Segni respiratori: tosse, dispnea
– Segni oftalmici: porpora congiuntivale
– Segni neurologici: emorragie cerebrali o cerebromeningee, ascesso cerebrale
-Segni reumatologici: artralgia degli arti, mialgia
– Danno renale: insufficienza renale dovuta a danno glomerulare
DIAGNOSTICA V
1. Colture del sangue
Si tratta dell’esame chiave, che si esegue una decina di volte in tre giorni, preferibilmente in occasione di un attacco di febbre o di brividi, in ambiente aerobico e anaerobico, se necessario con penicillinasi; Le emocolture devono essere conservate nell’incubatrice per almeno un mese, effettuando sottocolture periodiche, perché potrebbe trattarsi di un germe a crescita lenta.
Identificazione del germe: I germi più frequentemente riscontrati sono gli streptococchi:
Principalmente Streptococcus viridans (in particolare S. sanguis e S. mitis), ma anche streptococcus D (S. bovis ed enterococcus).
Altri germi: meningococco, pneumococco, salmonella, brucella e persino lieviti (endocardite da candida).
È necessario sottolineare la gravità dell’endocardite stafilococcica, data la frequente resistenza di questo germe agli antibiotici.
2.Biologia
Emocromo: rivela un’anemia isideremica moderata di tipo infiammatorio, una discreta iperleucocitosi con polinucleosi; a volte è stato osservato un certo grado di monocitosi. La conta piastrinica è solitamente normale.
ENDOCARDITE INFETTIVA
La velocità di sedimentazione aumenta costantemente ma deve essere interpretata tenendo conto dell’anemia. Il profilo proteico mostra generalmente ipoalbuminemia con iperalfa2globulinemia.
Valutazione immunitaria: include la possibile presenza nel siero del fattore reumatoide (positività delle reazioni al lattice e di Waaler-Rose) in circa la metà dei pazienti osservati dopo un periodo di progressione di almeno 6 settimane. Nella maggior parte dei casi scomparirebbe parallelamente alla cura mediante terapia antibiotica. È stata segnalata anche la presenza di immunocomplessi circolanti, le crioglobuline.
Altri segni biologici: danno renale, proteinuria, ma soprattutto ematuria microscopica (conteggio di Addis) sapendo che è incostante, tardiva, intermittente (ripetere gli esami).
3. Trovare la porta d’ingresso:
Come ogni setticemia, deve essere oggetto di indagini metodiche, soprattutto stomatologiche (esame clinico e radiologico con incidenza panoramica integrata da incidenze retrodentali), urologiche (prostata mediante esplorazione rettale digitale, esame citobatteriologico delle urine e, al minimo dubbio, ecografia e/o urografia endovenosa), ginecologiche, otorinolaringoiatriche, cutanee.
In caso di endocardite da streptococco D, l’ecografia renale e/o l’urografia endovenosa devono essere sistematiche, così come l’esame endoscopico del tratto digerente (in particolare la colonscopia se è presente Streptococcus bovis) senza dimenticare l’ecografia delle vie biliari.
In alcuni contesti il punto di ingresso è ovvio: manovre traumatiche, cateterizzazione venosa prolungata; in quest’ultimo caso il catetere deve essere inviato al laboratorio di batteriologia per “inocularlo”.
VI-EVOLUZIONE E COMPLICAZIONI
L’esito è spesso favorevole quando la diagnosi è precoce, consentendo una terapia antibiotica tempestiva su un germe sensibile. Il miglioramento è evidente come testimoniano la defervescenza e la trasformazione delle condizioni generali, la progressiva scomparsa dei segni clinici, la normalizzazione della sindrome biologica e le emocolture di controllo negative.
Complicazioni: il rischio è presente in ogni momento e in ogni caso.
- L’insufficienza cardiaca nell’endocardite batterica subacuta è direttamente correlata a lesioni mutilanti: perforazioni valvolari, in particolare aortica e mitrale, rotture delle corde mitrali e, più raramente, perforazione del setto interventricolare o del seno di Valsalva. La progressione di questa insufficienza cardiaca può essere rapida nonostante il trattamento medico.
- Complicanze renali: (glomerulonefrite, embolie) la comparsa improvvisa di lombalgia ed ematuria macroscopica suggerisce subito la diagnosi di infarto renale, ma dopo l’inizio della terapia antibiotica questa manifestazione è diventata molto più rara della glomerulopatia subacuta segmentaria e focale o diffusa che studi di microscopia elettronica e immunofluorescenza hanno dimostrato essere legata a depositi, lungo la membrana basale, e secondo una distribuzione di tipo granulare, di immunoglobuline e complemento. Questa glomerulopatia può avere una trasposizione clinica oppure essere totalmente latente. È possibile anche una nefropatia interstiziale. Tuttavia, è opportuno sottolineare che l’evoluzione delle manifestazioni renali durante l’endocardite batterica subacuta trattata precocemente è molto raramente sfavorevole.
- Altre complicazioni: embolie settiche cerebrali, renali, spleniche, polmonari; complicazioni neurologiche come embolie cerebrali o meningite, e complicazioni cardiache: aritmie e disturbi della conduzione.
ENDOCARDITE INFETTIVA
VII- TRATTAMENTO
- Trattamento medico curativo
La scelta, la dose, il tipo di combinazione di antibiotici e la durata del trattamento saranno determinati in base all’identificazione del germe, all’antibiogramma e allo studio del potere battericida (MIC) degli antibiotici da soli e in combinazione.
Per quanto riguarda lo streptococco viridans (mitis, sanguis e altri streptococchi “non raggruppabili”), la penicillina G, 20 milioni di unità al giorno per 4 settimane, combinate per i primi 15 giorni con un aminoglicoside. La penicillina G può essere sostituita dall’amoxicillina, 200 mg/kg/die, che ha il vantaggio di poter essere somministrata per via orale. In caso di allergia ai beta-lattamici: Vancomicina, 10 mg/kg ogni 8 ore
Enterococcus: Penicillina G, 30 milioni combinata con gentamicina, per 45 giorni.
Staphylococcus: Staphylococcus sensibile alla meticillina: Oxacillina, 150 mg/kg per 45 giorni associata a un aminoside per 15 giorni.
Stafilococco resistente alla meticillina: Vancomicina, 10 mg/kg ogni 8 ore, per 45 giorni.
Trattamento del punto di ingresso È essenziale in tutti i casi, accompagnato da antibiotici .
ENDOCARDITE INFETTIVA
- Trattamento chirurgico
Un intervento chirurgico d’urgenza può essere indicato nei casi di edema polmonare acuto, ad esempio legato alla rottura delle corde mitrali o alla distruzione dei sigmoidi aortici. Talvolta può trattarsi di una sindrome da ostruzione valvolare dovuta a una vegetazione di grandi dimensioni.
- Trattamento preventivo
1) Cure odontoiatriche, procedure otorinolaringoiatriche (ambulatoriali)
– AMOXICILLINA 3 g per os 1 ora prima.
–SE ALLERGIA AI BETA-LATTAMI: PRISTINAMICINA 1 g per os
2) Cure odontoiatriche, procedure otorinolaringoiatriche (ai sensi dell’AG)
– AMOXICILLINA 2 g EV (perf. 30 min) 1 ORA PRIMA 1 g per os 6 ORE dopo.
– IN CASO DI ALLERGIA AI BETA-LATTAMI: VANCOMICINA 1 g EV (perf. > 60 min.) 1 ora prima
3) INTERVENTI UROGENITALI E DIGESTIVI
– AMOXICILLINA 2 g EV (perf. 30 min.) 1 ORA PRIMA. Quindi GENTAMICINA 1,5 mg/kg EV (perf. 30 min.), AMOXICILLINA 1 g per os 6 ore dopo
– IN CASO DI ALLERGIE AI BETA-LATTAMI: VANCOMICINA 1 g EV (perf. > 60 min.) 1 ora prima. Quindi GENTAMICINA 1,5 mg/kg EV (infusione 30 min.) o IM
Una buona igiene orale è essenziale per prevenire carie e malattie gengivali.
Una pulizia regolare dal dentista aiuta a rimuovere la placca e a mantenere una bocca sana.
L’inserimento di impianti dentali è una soluzione a lungo termine per sostituire un dente mancante.
Le radiografie dentali aiutano a diagnosticare problemi invisibili a occhio nudo, come la carie.
Si consiglia una visita dal dentista ogni sei mesi per un monitoraggio preventivo e personalizzato.