ADATTAMENTI TERAPEUTICI NEI SOGGETTI ANZIANI (TRATTAMENTI PARODONTALI)

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ADATTAMENTI TERAPEUTICI NEI SOGGETTI ANZIANI (TRATTAMENTI PARODONTALI)

I-INTRODUZIONE

    Nell’anziano la patologia orale è caratterizzata, oltre che dalle malattie parodontali, da una maggiore prevalenza di carie cervicali e lesioni da usura (attrito, abrasione, erosione), con conseguente diminuzione della capacità funzionale dell’apparato masticatorio.      

    Queste modificazioni strutturali che accompagnano la maturazione e poi l’invecchiamento dell’organo dentario sono dovute tanto alla senescenza fisiologica quanto a stimoli funzionali o ad aggressioni patologiche e devono essere prese in considerazione nella diagnosi e nell’approccio terapeutico.

    L’età non costituisce una controindicazione a nessuna delle diverse modalità di trattamento parodontale.

    Tuttavia, l’approccio terapeutico deve tenere conto delle condizioni generali del paziente, della sua capacità di mantenere un’igiene orale soddisfacente, della sua motivazione e dell’obiettivo terapeutico.

II-OBIETTIVI GENERALI

  • Trattare i problemi emergenti in anticipo per evitare ulteriori complicazioni 
  • Garantire il controllo delle infezioni, ovvero ridurre al minimo o eliminare l’infiammazione gengivale, parodontale o endodontica
  • Ridurre al minimo l’interruzione delle funzioni 
  • Mantenimento dell’estetica del paziente anziano.

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III- INVECCHIAMENTO E PARODONTOLOGIA

1-A LIVELLO CELLULARE

    L’invecchiamento cellulare è il risultato dell’effetto combinato di fattori genetici e ambientali a cui è sottoposto l’organismo . ! L’invecchiamento colpisce tutti i costituenti della cellula: DNA, membrane e proteine. 

2-A LIVELLO PARODONTALE

A- La gomma 

  • Una diminuzione dell’attività mitotica responsabile dell’assottigliamento epiteliale di circa il 30% rispetto ai giovani adulti,
  • Cambiamenti nella vascolarizzazione dovuti alla riduzione del numero di microvasi gengivali. 
  • Una diminuzione del turnover cellulare

Ciò provoca una perdita di elasticità della gengiva con un aspetto più liscio delle recessioni e una maggiore fragilità agli attacchi microbici e meccanici. 

B- PARODONTOLOGIA: 

  • L’effetto dell’invecchiamento sul legamento parodontale è caratterizzato da: 
  • Un rallentamento del turnover cellulare, 
  • Una limitazione del suo potenziale rigenerativo 
  • Una diminuzione della vascolarizzazione 
  • Diminuzione del numero di fibre desmodontali.
  • Una diminuzione della densità cellulare 
  • Modifiche dello spazio desmodontale correlate alle variazioni del carico occlusale: riduzione dello spazio desmodontale nel dentato e allargamento dello spazio desmodontale nel parzialmente edentulo. 

C- CEMENTO: 

  • Il cemento aumenta di spessore mediante apposizione di cemento secondario, in particolare a livello del terzo apicale e distale. Questa ipercementosi è legata all’età ma anche a un meccanismo compensatorio di eruzione mesiale passiva e di attrito dentale. 
  • Inoltre, la retrazione fisiologica della gengiva favorisce l’esposizione del cemento. 
  • Spesso è sclerotico e presenta numerose irregolarità, come la perdita di sostanza legata allo spazzolamento traumatico. 

D-ALVEOLARE OS: 

  • La perdita di osso alveolare è collegata alla perdita dei denti . Infatti, con l’invecchiamento, la massa ossea diminuisce gradualmente. Gli osteoblasti diminuiscono di numero, dimensioni e attività. 
  • L’equilibrio tra fenomeni di riassorbimento e di apposizione viene alterato a favore di un aumento del riassorbimento, con conseguente aumento del numero di cavità di riassorbimento. 
  • La capacità di guarigione e rimodellamento è quindi limitata.

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IV-ADATTAMENTO DEI TRATTAMENTI PARODONTALI

    Ci sono tre fattori da considerare: 

  • Stato parodontale
  • La condizione generale 
  • La capacità del paziente anziano di mantenere una buona igiene

1-Trattamento non chirurgico 

     Le istruzioni frequenti per la pulizia e l’igiene orale rappresentano un approccio terapeutico appropriato per i pazienti anziani. Una strumentazione adeguata, in particolare uno spazzolino elettrico, l’uso del filo interdentale con porta interdentale e degli scovolini interdentali facilitano il controllo della placca batterica, particolarmente indicato in caso di restauri protesici multipli. La clorexidina può essere somministrata ai pazienti che hanno difficoltà a mantenere una buona igiene orale.

2-Trattamento chirurgico 

    In caso di tasche profonde, il trattamento conservativo mediante detartrasi e levigatura radicolare potrebbe essere insufficiente e potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico per un’adeguata detersione o per garantire una morfologia gengivale che faciliti il ​​controllo della placca.

    Se le condizioni generali del paziente lo consentono, possono essere applicati trattamenti chirurgici come la chirurgia ossea, la rigenerazione tissutale guidata, gli innesti ossei e gli impianti, a seconda delle indicazioni. L’età del paziente non è una controindicazione alla chirurgia parodontale, i principi rimangono gli stessi, ma è preferibile un approccio più conservativo per ridurre al minimo l’esposizione della superficie radicolare e l’aumento del rischio di carie radicolare. 

     Infine, è opportuno sottolineare che il fattore decisivo per il successo della chirurgia parodontale resta il controllo della placca batterica e il follow-up professionale. Ciò esclude il trattamento chirurgico nei pazienti che non hanno un’igiene adeguata, cosa che purtroppo accade spesso nei pazienti anziani.

VI-Conclusione:

    I cambiamenti fisiologici legati alla senescenza interessano l’organo dentale nel suo complesso. Queste modifiche strutturali hanno ripercussioni sia sulle patologie che sulla terapia oro-dentale.

      Il trattamento terrà conto delle condizioni generali del paziente e dell’obiettivo terapeutico, tuttavia rimarrà classico ma dovrà adattarsi alle specificità del dente “vecchio” e del paziente anziano.

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