Interrelazione Ortodonzia – Logopedia – ORL
I. Interrelazione ortodonzia-logopedia
I muscoli della sfera orofacciale svolgono un ruolo nell’articolazione dei suoni, nella mimica, ma anche nella morfogenesi delle arcate dentarie, da qui la stretta relazione tra fonazione e ortopedia dentofacciale.
1.Definizione di fonazione:
La fonazione è una funzione finalizzata alla comunicazione, è una funzione di relazione, la fonazione è una funzione complessa che coinvolge i polmoni, la faringe, la laringe, le cavità sopraglottiche, le cavità nasali e la cavità orale (lingua, denti, guance, labbra).
2. Fisiologia della fonazione:
I fonemi si classificano in vocali e consonanti, ed è quest’ultime che ci interessano.
Le consonanti:
Le consonanti possono essere classificate in base al loro punto di articolazione, che è il punto in cui si trova l’ostacolo o il restringimento che impedisce il passaggio dell’aria.
Normalmente, negli adulti e nella lingua francese, la lingua non si affida mai agli incisivi superiori per la pronuncia dei fonemi.
- I palatali (D, L, N, T):
Sono anche detti dentali, devono essere pronunciati con la punta della lingua a contatto con le papille palatine
- Sibilanti (S, Z) e sibilanti (CH, J):
I bordi laterali della lingua devono essere a contatto con i molari e la sua punta deve rimanere libera o essere a contatto con la mucosa retroincisiva o con le papille palatine.
- Fricative o labiodentali (F, V)
Si pronunciano con la superficie interna del labbro inferiore che preme contro gli incisivi superiori.
- Bilabiali (B, P, M):
La pronuncia avviene premendo il labbro superiore su quello inferiore, fino a quando le due labbra entrano in contatto.
Interrelazione Ortodonzia – Logopedia – ORL
3. Disturbi del linguaggio:
- I palatali D, T, N, L:
Invece di entrare in contatto con la papilla palatina, la punta della lingua poggia sulla superficie palatale degli incisivi superiori o su quelli inferiori oppure è interposta tra i denti. A volte i bordi della lingua si trovano tra i molari.
- Le sibilanti S, Z:
La punta della lingua viene posizionata tra gli incisivi o sollevata dietro gli incisivi superiori. A volte i bordi della lingua si trovano tra i molari.
- Labiodentali F, V:
Il labbro inferiore è posizionato tra gli incisivi.
È opportuno sottolineare che la maggior parte di questi disturbi motori sono associati ad anomalie nella prassia della deglutizione.
I disturbi dell’articolazione correlati alla deglutizione atipica sono: tdn sz ch-j. I punti di articolazione sono anteriorizzati.
- tdn sono interdentali
- Le Sz sono interdentali (sigmatismo interdentale), raramente schlintate (sigmatismo laterale)
- Ch-j sono sostituiti da sz (lisp), raramente schlinted
La relazione tra disturbi articolatori e disturbi morfologici è stata riassunta da DAHAN
Spazio incisivo | Sigmatismo interdentale – interdentalità anteriore |
Morso profondo | sigmatismo laterale – sibilo |
Proalveolismo | spinta linguale sugli incisivi durante la pronuncia palatale |
Spalancatura anteriore | sigmatismo interdentale |
Apertura laterale | sibilo |
La conclusione sulla relazione tra disturbi articolatori e morfogenesi non è unanime; Per alcuni, le malocclusioni causano disturbi del linguaggio, per altri queste dismorfosi sono la conseguenza di disturbi del linguaggio.
Per alcuni autori, come CAUHEPE, l’azione dei disturbi articolatori sulla morfogenesi è minima perché l’azione esercitata dalla lingua durante l’articolazione di una consonante dura solo un decimo di secondo; Sappiamo però che i disturbi del linguaggio e quelli della deglutizione sono strettamente correlati e, pertanto, che la presenza di un’anomalia articolatoria è più di un sintomo isolato; piuttosto, è il segno rivelatore di un disturbo delle funzioni orali; Ecco perché sarà necessaria la riabilitazione di tutti questi disturbi.
4. Terapeutico:
Indicazioni per l’educazione all’articolazione fonetica
- L’educazione all’articolazione delle consonanti palatali anteriori deve essere sempre associata all’educazione alla deglutizione.
- Può essere l’unico trattamento se il disturbo dell’articolazione è di bassa ampiezza o si localizza negli incisivi infra-alveolari.
- Se il disturbo dell’articolazione è più significativo, può essere seguito un trattamento meccanico.
Controindicazioni:
- Bambino non motivato
- Nel caso di un bambino con ritardo educativo significativo o che segue un’altra istruzione per dislessia o disortografia
- Lo stesso vale per un bambino con un QI inferiore alla media.
- Bambino che succhia il dito
5. Logopedia e ortodonzia:
Il logopedista collabora o precede il trattamento ortodontico; Il trattamento si chiama terapia miofunzionale.
Non è sempre possibile correggere i disturbi dell’articolazione, ma se la deglutizione è corretta, la posizione di riposo è corretta e il tono muscolare delle labbra/guance è buono, eventuali disturbi dell’articolazione rimanenti non hanno alcuna influenza sui denti; la pressione è minima e di breve durata; altrimenti tutti gli anglofoni avrebbero i denti sporgenti.
II. Interrelazione ortodonzia-ORL
L’esame ortodontico completo dovrebbe includere l’esame dell’intera dentatura, l’esame linguale e l’esame delle vie aeree superiori per oggettivare i fattori eziologici fondamentali.
1. Fisiologia: ventilazione nasale
La ventilazione nasale è una funzione orofacciale essenziale. È un’attività riflessa che ha lo scopo di ossigenare le cellule del corpo; solo la ventilazione nasale è fisiologica e funzionale.
Le cavità nasali, per loro natura, sono specificamente destinate a preparare l’aria prima che raggiunga i polmoni per il processo di umidificazione, riscaldamento e purificazione delle particelle più piccole.
Inoltre, la ventilazione nasale contribuisce allo sviluppo ottimale del complesso naso-mascellare e dell’apparato stomatognatico.
Questa funzione è però efficace solo se la lingua poggia congiuntamente sul palato e sulle arcate alveolo-dentali, sollecitando così la sutura palatina media mediante la distensione delle mascelle.
Interrelazione Ortodonzia – Logopedia – ORL
2. Disfunzione: Ventilazione orale o orale
La respirazione orale è un’anomalia del comportamento respiratorio; Può essere utilizzato quando le vie aeree superiori sono ostruite, oppure durante uno sforzo intenso, ma sempre associato a una posizione scorretta della lingua.
Eziologia:
Le vie aeree superiori possono essere ostruite se il paziente presenta:
- Un setto nasale deviato
- Polipi
- Rinite allergica
- Ipertrofia adenoidea o tonsillare
Una valutazione ORL “negativa” non elimina:
- passaggi nasali stretti
Conseguenze:
La cosiddetta facies “adenoidea” comprende:
- Un naso schiacciato
- Uno spazio tra le labbra
- Un labbro superiore spesso e accorciato
- Labbra secche
- Una posizione bassa e avanzata della lingua
- Iperdivergenza facciale
- Ipotonia generalizzata
- Un aumento del livello inferiore del viso
- Un’apertura dell’angolo goniaco
- Disturbi della statica cefalovertebrale con deformazione spinale
Revisione della ventilazione:
L’esame ventilatorio inizia non appena il paziente entra in ambulatorio: ne esaminiamo l’aspetto generale e la postura.
Esame
Ai genitori viene chiesto:
- Se il bambino ha sempre la bocca aperta
- Se dorme con la bocca aperta e ha bisogno di bere quando si sveglia
- Se russa
- Se ha una patologia otorinolaringoiatrica
- Se ha subito un’adenoidectomia o una tonsillectomia
- Se ha difficoltà a dormire, è stanco o ha difficoltà a scuola
Esame clinico:
Cerchiamo i diversi segni clinici della respirazione orale.
Test:
- Test dello specchio: pervietà nasale
- Prova di Rosenthal: + o –
- Test di Gudin: riflesso nasale
Raggi X
In caso di patologie è necessaria una valutazione completa da parte di uno specialista otorinolaringoiatra, che esegue una rinoscopia o una fibroscopia per osservare le vie aeree superiori e, se necessario, di un allergologo.
Possono essere eseguite ulteriori esplorazioni funzionali, in particolare la rinomanometria che misura la resistenza nasale o un esame con aerofonoscopio che determina e confronta i flussi d’aria di origine nasale e orale.
3. Terapia ventilatoria
Dal punto di vista terapeutico è necessario insistere, nel bambino, sulla reversibilità almeno parziale degli adattamenti morfofunzionali, dopo la rimozione dell’ostacolo responsabile della ventilazione orale.
Questa reversibilità giustifica una diagnosi e un trattamento il più precoci possibile, per creare le condizioni per una migliore ventilazione nasale.
Se si elimina la causa anatomica, la persistenza della ventilazione orale può essere spiegata da:
- rinopatia, passaggi nasali stretti
- “abitudine” o mancato apprendimento della prassi neuromotoria della normale ventilazione e funzione linguale
Necessità di riabilitazione ventilatoria.
Interrelazione Ortodonzia – Logopedia – ORL
Riabilitazione respiratoria:
Si basa su:
- imparare a soffiarsi il naso
- Il lavoro di apertura delle ali delle narici
- Esercizi di ventilazione alternata
- Automazione della ventilazione addominodiaframmatica
Terapia ortopedica:
L’espansione mascellare rimane il trattamento di scelta, agendo contemporaneamente sulle fosse nasali e sulle mascelle.
La disgiunzione mascellare rapida, utilizzata per la correzione dei deficit mascellari trasversali, consente, secondo numerosi studi, di migliorare la ventilazione nasale. Quest’ultimo effetto sarebbe legato alle modifiche delle dimensioni trasversali delle cavità nasali, di cui le ossa mascellari costituiscono una parte significativa delle pareti.
Conclusione:
Per beneficiare dell’essenziale contributo otorinolaringoiatrico è opportuno approcciare il problema in maniera medica multidisciplinare e comprendere che la normalizzazione delle vie aeree superiori precede qualsiasi tentativo di terapia ortopedica.
Inoltre, le tecniche ortopediche, che hanno un effetto illusorio senza una funzione nasale efficace, assumono un nuovo significato quando quest’ultima viene ripristinata. Interrelazione tra ortodonzia – logopedia – ORL
Dott. A.kheroua
I. Interrelazione ortodonzia-logopedia
I muscoli della sfera orofacciale svolgono un ruolo nell’articolazione dei suoni, nella mimica, ma anche nella morfogenesi delle arcate dentarie, da qui la stretta relazione tra fonazione e ortopedia dentofacciale.
1.Definizione di fonazione:
La fonazione è una funzione finalizzata alla comunicazione, è una funzione di relazione, la fonazione è una funzione complessa che coinvolge i polmoni, la faringe, la laringe, le cavità sopraglottiche, le cavità nasali e la cavità orale (lingua, denti, guance, labbra).
2. Fisiologia della fonazione:
I fonemi si classificano in vocali e consonanti, ed è quest’ultime che ci interessano.
Le consonanti:
Le consonanti possono essere classificate in base al loro punto di articolazione, che è il punto in cui si trova l’ostacolo o il restringimento che impedisce il passaggio dell’aria.
Normalmente, negli adulti e nella lingua francese, la lingua non si affida mai agli incisivi superiori per la pronuncia dei fonemi.
- I palatali (D, L, N, T):
Sono anche detti dentali, devono essere pronunciati con la punta della lingua a contatto con le papille palatine
- Sibilanti (S, Z) e sibilanti (CH, J):
I bordi laterali della lingua devono essere a contatto con i molari e la sua punta deve rimanere libera o essere a contatto con la mucosa retroincisiva o con le papille palatine.
- Fricative o labiodentali (F, V)
Si pronunciano con la superficie interna del labbro inferiore che preme contro gli incisivi superiori.
Interrelazione Ortodonzia – Logopedia – ORL
- Bilabiali (B, P, M):
La pronuncia avviene premendo il labbro superiore su quello inferiore, fino a quando le due labbra entrano in contatto.
3. Disturbi del linguaggio:
- I palatali D, T, N, L:
Invece di entrare in contatto con la papilla palatina, la punta della lingua poggia sulla superficie palatale degli incisivi superiori o su quelli inferiori oppure è interposta tra i denti. A volte i bordi della lingua si trovano tra i molari.
- Le sibilanti S, Z:
La punta della lingua viene posizionata tra gli incisivi o sollevata dietro gli incisivi superiori. A volte i bordi della lingua si trovano tra i molari.
- Labiodentali F, V:
Il labbro inferiore è posizionato tra gli incisivi.
È opportuno sottolineare che la maggior parte di questi disturbi motori sono associati ad anomalie nella prassia della deglutizione.
I disturbi dell’articolazione correlati alla deglutizione atipica sono: tdn sz ch-j. I punti di articolazione sono anteriorizzati.
- tdn sono interdentali
- Le Sz sono interdentali (sigmatismo interdentale), raramente schlintate (sigmatismo laterale)
- Ch-j sono sostituiti da sz (lisp), raramente schlinted
La relazione tra disturbi articolatori e disturbi morfologici è stata riassunta da DAHAN
Spazio incisivo | Sigmatismo interdentale – interdentalità anteriore |
Morso profondo | sigmatismo laterale – sibilo |
Proalveolismo | spinta linguale sugli incisivi durante la pronuncia palatale |
Spalancatura anteriore | sigmatismo interdentale |
Apertura laterale | sibilo |
La conclusione sulla relazione tra disturbi articolatori e morfogenesi non è unanime; Per alcuni, le malocclusioni causano disturbi del linguaggio, per altri queste dismorfosi sono la conseguenza di disturbi del linguaggio.
Per alcuni autori, come CAUHEPE, l’azione dei disturbi articolatori sulla morfogenesi è minima perché l’azione esercitata dalla lingua durante l’articolazione di una consonante dura solo un decimo di secondo; Sappiamo però che i disturbi del linguaggio e quelli della deglutizione sono strettamente correlati e, pertanto, che la presenza di un’anomalia articolatoria è più di un sintomo isolato; piuttosto, è il segno rivelatore di un disturbo delle funzioni orali; Ecco perché sarà necessaria la riabilitazione di tutti questi disturbi.
4. Terapeutico:
Indicazioni per l’educazione all’articolazione fonetica
- L’educazione all’articolazione delle consonanti palatali anteriori deve essere sempre associata all’educazione alla deglutizione.
- Può essere l’unico trattamento se il disturbo dell’articolazione è di bassa ampiezza o si localizza negli incisivi infra-alveolari.
- Se il disturbo dell’articolazione è più significativo, può essere seguito un trattamento meccanico.
Controindicazioni:
- Bambino non motivato
- Nel caso di un bambino con ritardo educativo significativo o che segue un’altra istruzione per dislessia o disortografia
- Lo stesso vale per un bambino con un QI inferiore alla media.
- Bambino che succhia il dito
Interrelazione Ortodonzia – Logopedia – ORL
5. Logopedia e ortodonzia:
Il logopedista collabora o precede il trattamento ortodontico ; Il trattamento si chiama terapia miofunzionale.
Non è sempre possibile correggere i disturbi dell’articolazione, ma se la deglutizione è corretta, la posizione di riposo è corretta e il tono muscolare delle labbra/guance è buono, eventuali disturbi dell’articolazione rimanenti non hanno alcuna influenza sui denti; la pressione è minima e di breve durata; altrimenti tutti gli anglofoni avrebbero i denti sporgenti.
II. Interrelazione ortodonzia-ORL
L’esame ortodontico completo dovrebbe includere l’esame dell’intera dentatura, l’esame linguale e l’esame delle vie aeree superiori per oggettivare i fattori eziologici fondamentali.
1. Fisiologia: ventilazione nasale
La ventilazione nasale è una funzione orofacciale essenziale. È un’attività riflessa che ha lo scopo di ossigenare le cellule del corpo; solo la ventilazione nasale è fisiologica e funzionale.
Le cavità nasali, per loro natura, sono specificamente destinate a preparare l’aria prima che raggiunga i polmoni per il processo di umidificazione, riscaldamento e purificazione delle particelle più piccole.
Inoltre, la ventilazione nasale contribuisce allo sviluppo ottimale del complesso naso-mascellare e dell’apparato stomatognatico.
Questa funzione è però efficace solo se la lingua poggia congiuntamente sul palato e sulle arcate alveolo-dentali, sollecitando così la sutura palatina media mediante la distensione delle mascelle.
2. Disfunzione: Ventilazione orale o orale
La respirazione orale è un’anomalia del comportamento respiratorio; Può essere utilizzato quando le vie aeree superiori sono ostruite, oppure durante uno sforzo intenso, ma sempre associato a una posizione scorretta della lingua.
Eziologia:
Le vie aeree superiori possono essere ostruite se il paziente presenta:
- Un setto nasale deviato
- Polipi
- Rinite allergica
- Ipertrofia adenoidea o tonsillare
Una valutazione ORL “negativa” non elimina:
- passaggi nasali stretti
Conseguenze:
La cosiddetta facies “adenoidea” comprende:
- Un naso schiacciato
- Uno spazio tra le labbra
- Un labbro superiore spesso e accorciato
- Labbra secche
- Una posizione bassa e avanzata della lingua
- Iperdivergenza facciale
- Ipotonia generalizzata
- Un aumento del livello inferiore del viso
- Un’apertura dell’angolo goniaco
- Disturbi della statica cefalovertebrale con deformazione spinale
Revisione della ventilazione:
L’esame ventilatorio inizia non appena il paziente entra in ambulatorio: ne esaminiamo l’aspetto generale e la postura.
Esame
Ai genitori viene chiesto:
- Se il bambino ha sempre la bocca aperta
- Se dorme con la bocca aperta e ha bisogno di bere quando si sveglia
- Se russa
- Se ha una patologia otorinolaringoiatrica
- Se ha subito un’adenoidectomia o una tonsillectomia
- Se ha difficoltà a dormire, è stanco o ha difficoltà a scuola
Esame clinico:
Cerchiamo i diversi segni clinici della respirazione orale.
Test:
- Test dello specchio: pervietà nasale
- Prova di Rosenthal: + o –
- Test di Gudin: riflesso nasale
Raggi X
In caso di patologie è necessaria una valutazione completa da parte di uno specialista otorinolaringoiatra, che esegue una rinoscopia o una fibroscopia per osservare le vie aeree superiori e, se necessario, di un allergologo.
Possono essere eseguite ulteriori esplorazioni funzionali, in particolare la rinomanometria che misura la resistenza nasale o un esame con aerofonoscopio che determina e confronta i flussi d’aria di origine nasale e orale.
3. Terapia ventilatoria
Dal punto di vista terapeutico è necessario insistere, nel bambino, sulla reversibilità almeno parziale degli adattamenti morfofunzionali, dopo la rimozione dell’ostacolo responsabile della ventilazione orale.
Questa reversibilità giustifica una diagnosi e un trattamento il più precoci possibile, per creare le condizioni per una migliore ventilazione nasale.
Se si elimina la causa anatomica, la persistenza della ventilazione orale può essere spiegata da:
- rinopatia, passaggi nasali stretti
- “abitudine” o mancato apprendimento della prassi neuromotoria della normale ventilazione e funzione linguale
Necessità di riabilitazione ventilatoria
Riabilitazione respiratoria:
Si basa su:
- imparare a soffiarsi il naso
- Il lavoro di apertura delle ali delle narici
- Esercizi di ventilazione alternata
- Automazione della ventilazione addominodiaframmatica
Terapia ortopedica:
L’espansione mascellare rimane il trattamento di scelta, agendo contemporaneamente sulle fosse nasali e sulle mascelle.
La disgiunzione mascellare rapida, utilizzata per la correzione dei deficit mascellari trasversali, consente, secondo numerosi studi, di migliorare la ventilazione nasale. Quest’ultimo effetto sarebbe legato alle modifiche delle dimensioni trasversali delle cavità nasali, di cui le ossa mascellari costituiscono una parte significativa delle pareti.
Conclusione:
Per beneficiare dell’essenziale contributo otorinolaringoiatrico è opportuno approcciare il problema in maniera medica multidisciplinare e comprendere che la normalizzazione delle vie aeree superiori precede qualsiasi tentativo di terapia ortopedica.
Inoltre, le tecniche ortopediche, il cui effetto è illusorio se non si garantisce un’efficace funzionalità nasale, assumono un nuovo significato quando questa viene ripristinata.